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domenica 27 febbraio 2011

Se non ora, anche domani


Apro questo blog con il 13 febbraio. Con le donne "unite, diverse, li-be-re" che sono arrivate a fiotti in Piazza Maggiore, in barba al decreto Maroni che quella piazza (la domenica) la vorrebbe chiusa. Con i loro compagni e amici che hanno scelto di stare al loro fianco per difendere la dignità della donna - e dell'uomo. Con i partiti che c'erano, sì, e che però avevano scelto una battaglia comune, una presenza forte ma non invadente. Con le signore impellicciate che ce l'avevano con la Santanchè anche se hanno sempre votato a destra. Con quelle che spingevano il passeggino in mezzo alla folla. E le ragazze sveglie che nei partiti ormai non credono più, ma che spero possano cambiare idea, perché ci sono ragazze poco distanti da loro che stanno lottando per una politica migliore. Apro questo blog con i volti di Piero Ignazi che si indigna, Syusy Blady "né velina né velata", il linguaggio con le ali per terra di Alessandro Bergonzoni, ma soprattutto con le voci di quelle e quelli di cui non conosco il nome, ma di cui mi sembra di conoscere così bene le ragioni!

Le interviste (riprese di Giorgio Gattelli per pdbologna.org)



1 commento:

  1. Condivido, le donne non devono difendere la loro dignità da sole ma assieme agli uomini, anche perché, come giustamente sottolinei, non si tratta di difendere solo la dignità delle donne ma anche quella degli uomini.
    E poi solo quando si è uniti si riescono a vincere le battaglie!
    Un caro saluto, Giulio

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