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venerdì 16 marzo 2012

Sulla scialuppa dell'8 marzo


“Prima le donne e i bambini”: una regola arcaica che individua in noi femmine, e nei più piccini, i primi da mettere in salvo. Vale su una barca se sta per affondare, dovrebbe contare in un Paese in crisi: la bussola andrebbe puntata in direzione del futuro. E le strategie di marketing lo hanno intercettato, vedono quante siamo: donne e giovani, per vendere prodotti, svecchiare partiti, attirare consenso. Siamo tanti e tante, siamo in superficie. Ma rimaniamo dietro le quinte nel teatro del potere e dove si tirano le fila. “Prima le donne e i bambini”, eppure sabato pomeriggio 3 marzo in via del Piombo a Bologna le dieci ragazze attorno al tavolo si raccontano che la storia non va proprio così. 
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