28 giugno, secondo consiglio del quartiere Santo Stefano. Il programma è sempre lo stesso, anche se stavolta non è neppure sul tavolo. Anche la candidata presidente è la stessa, Ilaria Giorgetti. Ed è identico al primo consiglio di quartiere l’esito: Giorgetti (Pdl) neanche stavolta viene eletta presidente dalla sua stessa maggioranza di centrodestra. Era già successo nel 2009: la maggioranza di centrodestra, a elezioni concluse e quartiere vinto, si divise sul nome del presidente.
Giochi della sedia che scatenano una politica vecchia, ma la vecchia politica deve stare fuori dal gioco, io la penso così. Sin dal primo consiglio ho espresso la gravità dell’impasse che si è creata: come opposizione non possiamo reagire col silenzio né con l'indifferenza a una maggioranza che lascia un quartiere bloccato perché non è d’accordo su chi siederà sulla poltrona. E per la stessa ragione in questo secondo consiglio ho ribadito la preoccupazione per una situazione grave. Se non si è un grado di dare seguito a quanto gli elettori hanno scelto con il voto, allora si voti di nuovo. Il mio intervento/VIDEO
Giochi della sedia che scatenano una politica vecchia, ma la vecchia politica deve stare fuori dal gioco, io la penso così. Sin dal primo consiglio ho espresso la gravità dell’impasse che si è creata: come opposizione non possiamo reagire col silenzio né con l'indifferenza a una maggioranza che lascia un quartiere bloccato perché non è d’accordo su chi siederà sulla poltrona. E per la stessa ragione in questo secondo consiglio ho ribadito la preoccupazione per una situazione grave. Se non si è un grado di dare seguito a quanto gli elettori hanno scelto con il voto, allora si voti di nuovo. Il mio intervento/VIDEO
Dopo la terza votazione in consiglio, e se sarà l’ennesimo buco nell’acqua per il Pdl, c’è l'eventualità del voto. Il centrosinistra non deve averne paura ma proporsi come credibile alternativa, come modo diverso da quello del centrodestra, un modo chiaro coerente e non fatto di ambiguità e di giochi delle sedie. Deve lavorare per questo, essere motore di un’altra Santo Stefano, dove governa la buona politica. Di questo sono convinta.
Non credo insomma che il quartiere sia destinato, ad essere governato per sempre dalla destra, perché sono gli uomini a governare il proprio destino, a sceglierlo, e lo fanno anche con una scheda in un’urna. E credo – molto – nelle persone. Credo che da Milano a Napoli passando per Bologna e Roma stia cambiando il vento perché noi, insieme, lo stiamo scegliendo, stiamo mettendo insieme energie pensieri azioni cambiamento. Insomma, non so se a Santo Stefano le persone continueranno a volere questa destra, ma penso che come centrosinistra dobbiamo proporre un’alternativa credibile, senza ambiguità...
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, è quello che è già qui, che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme”, scriveva Italo Calvino nelle Città invisibili. E concludeva che le strade sono due. La prima facile a molti: “accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. La seconda “rischiosa, e che esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Noi che vogliamo il cambiamento, noi che aspiriamo a qualcosa di meglio e di diverso, dobbiamo costruire insieme esattamente questa strada, l’alternativa, a cui i nostri compagni di percorso possano dare fiducia e assegnare una credibilità. Credo nelle persone... come noi. Francesca
Non credo insomma che il quartiere sia destinato, ad essere governato per sempre dalla destra, perché sono gli uomini a governare il proprio destino, a sceglierlo, e lo fanno anche con una scheda in un’urna. E credo – molto – nelle persone. Credo che da Milano a Napoli passando per Bologna e Roma stia cambiando il vento perché noi, insieme, lo stiamo scegliendo, stiamo mettendo insieme energie pensieri azioni cambiamento. Insomma, non so se a Santo Stefano le persone continueranno a volere questa destra, ma penso che come centrosinistra dobbiamo proporre un’alternativa credibile, senza ambiguità...
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, è quello che è già qui, che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme”, scriveva Italo Calvino nelle Città invisibili. E concludeva che le strade sono due. La prima facile a molti: “accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. La seconda “rischiosa, e che esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Noi che vogliamo il cambiamento, noi che aspiriamo a qualcosa di meglio e di diverso, dobbiamo costruire insieme esattamente questa strada, l’alternativa, a cui i nostri compagni di percorso possano dare fiducia e assegnare una credibilità. Credo nelle persone... come noi. Francesca